
Viaggio nel Salento: come una donna bretone si è innamorata di questa terra
La mia scoperta della “Bretagna italiana”
Quando mi chiedono perché ho creato LADY PAPAVERO, gioielli che reinterpretano l’antica arte della cartapesta leccese, rispondo sempre la stessa cosa: perché il mio viaggio in Salento mi ha cambiato la vita. Mi piace dire che ho trovato la mia Bretagna… sotto il sole del Salento!
Un’emozione inaspettata: il riconoscimento nell’estraneità
Originaria della Bretagna, sono cresciuta al ritmo delle maree, dei sentieri costieri e delle scogliere spazzate dal vento. Ho sempre avuto la sensazione di essere ai confini del mondo, a scrutare l’orizzonte, cullata dagli spruzzi del mare. Così, il giorno in cui ho messo piede nel Salento, questo angolo remoto nel sud della Puglia, ho provato un vero shock: uno shock di riconoscimento, come se una parte di me conoscesse già questa terra.
A est, le scogliere dell’Adriatico: Pointe du Raz, con temperature di 15 gradi più alte

Sulla costa adriatica del Salento, di fronte a vertiginose scogliere scolpite dal vento, ho ritrovato la stessa sensazione della Bretagna: questo crudo confronto tra roccia e mare, questa bellezza selvaggia senza artifici. L’asprezza delle scogliere, la luce fioca che accarezza l’orizzonte e la maestosa solitudine ricordano intensamente i miei paesaggi bretoni… anche se, bisogna dirlo, quindici gradi più caldi.
Le Maldive del Salento e della Bretagna

Proseguendo il mio viaggio verso la costa ionica, ho avuto un’altra sorpresa: oltre cento chilometri di spiagge dalle acque turchesi. Gli italiani chiamano questa zona le “Maldive del Salento”, e ho subito pensato alle Isole Glénan in Bretagna, che noi chiamiamo anche Maldive. Due regioni geograficamente lontane, ma accomunate dalla stessa magia: acque cristalline, piccole barche da pesca che ondeggiano dolcemente sulle onde e banchi di sabbia che emergono con la bassa marea. La stessa poesia marina, qui illuminata dal sole del sud.
Santa Maria di Leuca: an essential stop on any trip to Salento, my Mediterranean Finistère.

È stato a Santa Maria di Leuca, sulla punta estrema del tacco d’Italia, che ho vissuto la mia emozione più intensa. Il faro bianco che si erge di fronte al mare, le scogliere a picco, il punto d’incontro tra l’Adriatico e lo Ionio… tutto mi ha ricordato i miei promontori bretoni, come Cap Fréhel o Pointe du Van. Anche qui si prova quella sensazione di essere alla fine del mondo, quella dolce vertigine che fa battere forte il cuore. La luce è dorata, diversa da quella della Bretagna, ma lo spirito è lo stesso: si respira una promessa di eternità e una bellezza cruda che tocca nel profondo.
Il mare nel tuo piatto : specialità da assaporare durante un viaggio nel Salento

È impossibile parlare del mio amore per il Salento senza menzionare il cibo. Da bretone, so quanto il mare plasmi la nostra cucina. Qui ho assaggiato cozze ripiene, polpo alla griglia e pesce marinato alla scapece: sapori decisi, generosi e autentici. Come in Bretagna, cuciniamo ciò che il mare offre, con rispetto e semplicità. E le orecchiette, quei piccoli formati di pasta rustici, mi hanno ricordato le nostre galettes: un piatto che simboleggia la terra, la mano che la modella e la tradizione che si tramanda.
Masserie e trulli: cugini italiani dei nostri cottage con il tetto di paglia

Quando mi sono trasferita nel Salento, ho scoperto le masserie, antiche masserie fortificate oggi trasformate in affittacamere o laboratori artigianali. In Valle d’Itria, ho ammirato i trulli di Alberobello, queste meravigliose costruzioni con il tetto a cono. La loro architettura mi ha subito ricordato i cottage bretoni o le masserie in granito: case radicate nella loro terra, plasmate dal clima e dalla storia locale. Le pietre possono essere diverse, ma l’attaccamento alle radici rimane lo stesso.
Lo stesso orgoglio per le tradizioni, lo stesso stile di vita
Ciò che mi ha profondamente toccato del Salento è stato l’attaccamento della gente del posto alle proprie tradizioni, il modo di vivere la propria terra, di difenderla e di amarla. È una terra di lentezza, calore umano e legami profondi. Come in Bretagna, ogni gesto, ogni celebrazione e ogni incontro racconta una storia di trasmissione e identità.
I miei consigli bretoni per scoprire il Salento

Se state programmando un viaggio nel Salento, la primavera o l’autunno sono i periodi migliori per visitarlo. In queste stagioni, la luce è soffusa, gli ulivi profumano e il mare è ancora piacevolmente caldo. È in questo periodo che potrete apprezzare al meglio la magia di questa regione, con il suo mix di bellezza selvaggia e tradizioni vive.
Il Salento è diventato la mia Bretagna italiana, un angolo di terra dove mi sento a casa sotto un cielo diverso.
Per organizzare il tuo soggiorno puoi trovare altre idee su il sito ufficiale del turismo di Lecce e nella pagina dedicata alla Puglia su Lonely Planet